sabato 25 aprile 2015

MILANO DA URLO

Qui la puntata precedente. La seconda puntata inizia proprio con questi Servizi Sociali: mi viene raccomandato di presentarmi con anticipo, perché nei due unici giorni di ricevimento possono accogliere solo 5 persone a giorno. Arrivo un'ora prima: ero già la n.4. 

Quando sta per arrivare l'assistente sociale, la commessa si accorge che sono invalida al 100%, perciò mi dice che il mio caso non compete a loro, ma ad altra sede. Mi gira un foglio dove, tra le tante indicate, sceglie quella a suo avviso competente. Che chiamo subito: non è la sede giusta. I gentili signori mi danno un altro Servizio, che chiamo all'istante. Risponde una Segretaria, altrettanto gentile, la quale dice tre cose: mi informa che gli invalidi della zona sono tantissimi, che l'Assistente Sociale è una sola, che mi richiamerà per un appuntamento dopo tantissimo tempo. 

Una settimana? Un mese? Un anno? Forse, dice, sei mesi. Per avere la telefonata che mi da l'appuntamento, sei mesi di attesa. Poi dovrò recarmi all'appuntamento, chissà quando. E non saprò ancora nulla di ciò che sarà di me. 

Di fianco a me, uno dei 4 è nelle stesse mie condizioni: è invalido al 100%, però uno psichiatrico con difficoltà di comprensione. Non capisce dove deve andare e resta imbambolato nel corridoio. Dal canto mio, so dove: in Via Larga Assessorato alla Casa, deve mi reco immantinente. Al Responsabile che mi aveva indicato il progetto inesistente dico di prenderne debita nota, in modo da non inviare inutilmente altri disgraziati come me, segnalo il fatto che i vari uffici dei Servizi Sociali non sono in rete, che dovrò attendere almeno 6 mesi per un appuntamento. Tuttavia lo ringrazio perché da questo pellegrinaggio ho ricevuto il dono di conoscere tante persone disagiate come me, con le quali mi sto organizzando per andarlo a trovare spesso. 

Signora, io cosa ci posso fare con i Servizi Sociali? Dice il solerte Funzionario, allargando le braccia. Mi è venuto il pensiero di essere in Assessorato allo Sport, perché sto facendo chilometri per tutta la città, con nessun altro scopo di fare la turista, cosa che mi piace molto, soprattutto perché sto riscoprendo una Milano da urlo.

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