Il post di oggi vuole sparare un faro
sulle violenze assistite. Infatti, ogni volta che una donna viene
maltrattata in ambito domestico di fronte alla prole, pure questa
subisce violenza, con tutte le conseguenze psicologiche facili da
immaginare. Lo sanno bene i miei amici B.A.C.A., acronimo di Bikers
Against Child Abuse, motociclisti, spesso Harleysti, tatuati, brutti,
coi giubbotti di pelle nera, ma dall'animo grande, che, in altri
Paesi più avanzati del nostro, sono ammessi persino a testimoniare
nei processi contro gli abusanti. Ad una delle loro conferenze fui
invitata come relatrice per evidenziare la correlazione diretta tra
aumento della diffusione di immagini di minori sui Media (ad esempio
YouTube) e l'aumento di fenomeni odiosi come la pedofilia o la
pornografia infantile. Un argomento a me confacente non solo perché
donna maltrattata, ma anche perché madre di una piccola, che
all'epoca aveva solo poco più di un anno, ma soprattutto perché per
17 anni free fui Art Director impegnata a creare Immagini Forti ed
Efficaci (in metalinguaggio: Visual) allo
scopo di vendere prodotti.
In quest'ultimo campo, mai ho dovuto impiegare il corpo di un
soggetto nudo per vendere copertoni di camion (sono contro la
mercificazione dei corpi), nemmeno mai lo dovetti fare persino per un
reggiseno (lo trovo troppo didascalico e scontato). In preparazione
all'evento, mi accinsi ad una ricerca su YouTube che credevo sarebbe
dovuta essere minuziosa, perché pensavo che non avrei reperito
materiale. Tutt'altro! Una volta individuati due filoni (sfilate moda
e concorsi di bellezza) i miei occhi furono atterriti da ciò che
vedevano. Orde di bimbi oggettificati, bimbe in tacchi alti e
costumini due pezzi con reggiseni imbottiti, maschi costretti a fare
i machos, fanciulle agghindate con cappellini e velette e guantini
sexy, bimbetti con scarpe troppo grandi per enfatizzare la loro
piccolezza, bambine truccate e con parrucche per un migliore effetto
bambola, fanciulli con imbottiture nei pantaloni, ragazzine con
imbottiture nelle guance e in corrispondenza di seni inesistenti. Qui
il prodotto della mia ricerca: RECRUDESCENZA DELLE VIOLENZE SUI MINORI. Lo presentai all'assemblea dei
B.A.C.A., accorsa alla proiezione. Li avvisai che avrebbero ricevuto
un pugno nello stomaco. Qualche risolino sfuggì loro, della serie: A
noi nulla turba. Alla fine della visione, mi avvicinarono due fra i
più agguerriti e mi dissero che erano sconvolti, soprattutto per
l'effetto: amici della porta accanto. Il mio obiettivoera sensibilizzarli circa questo messaggio: noi tutti genitori, SIAMO
COLPEVOLI. Infatti l'avevano colto benissimo. Inconsapevoli di alimentare il mercato della
pedopornografia infantile, solo perché, giustamente orgogliosi dei
nostri piccoli, li esponiamo sui Media, li mandiamo a fare sfilate di
moda, li iscriviamo a concorsi di bellezza. Ma la cosa più grave non
è che li riprendiamo, ma che pubblichiamo questi innocenti video e
fotografie sui siti come Facebook o YouTube, senza controllo della
privacy. Così che ogni malintenzionato ne possa avere accesso ed
usarli ai propri nefasti scopi. Alla lunga, ciò che alimenta la
violenza sui piccoli, è la continua e costante esposizione dei loro
corpi mercificati, come fosse cosa buona e giusta. Da lì alla
violenza e all'abuso il passo è breve. Dire che si sono persi i
valori fondanti della nostra Società è una banalità nella quale
non voglio permettere che queste riflessioni scadano. Ma invito
tutti, nessun escluso, al rispetto dei propri figli, a lasciarli
ancora nella loro innocenza. Ciò non toglie che ne dobbiamo essere
orgogliosi, ma suggerisce di evitare di mandarli a sfilare, moda o
bellezza che sia, e se proprio non possiamo farne a meno,
riprendiamoli pure, però teniamoceli per noi questi meravigliosi
ricordi. Non è moralismo: è lotta preventiva contro gli abusi sui
minori.
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